XX Legislatura – Tornata del 21 dicembre 1897
Onorevoli colleghi, la condizione del nostro paese in questo momento è la seguente.
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vari Stati contraenti fra di loro, ma anche agli interessi economici e finanziari del nostro paese.
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nostro paese e si erano disseminati nel territorio dell'Unione Latina. La Convenzione del 1893 ebbe rapida e completa esecuzione per parte del Ministero
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monetaria del nostro paese e nei rapporti interni e nei rapporti internazionali. E impossibile a mio avviso disconoscere che il patto attuale tiene
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nostro sistema monetario, ma anche in ordine ai rapporti internazionali economici e politici del nostro paese, ed è perciò che io mi propongo di
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Quando una moneta è esuberante ai bisogni del paese, non c'è altro mezzo che diminuirla. Provveda ad una sollecita diminuzione della moneta di rame
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la gloria e l'onore di tutto il paese e di ogni partito di questa Camera; di restituire cioè la stabilità del tipo monetario del nostro paese; di
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sistema monetario del nostro paese. Temporaneamente urge che il Governo, con la nazionalizzazione degli spezzati d'argento, o con la modificazione
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biglietti i quali sono l'espressione la più alta del discredito monetario del paese, per tutti coloro che varcando la frontiera vengono nel nostro
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circolazione nel nostro paese non ci permette di usufruire di una parte dello stock argenteo, di cui esse non possono disporre utilmente, e che va in
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biglietti allo scoperto degli altri Stati di Europa, perchè ognuno si persuada che il nostro paese non potrà avere una circolazione ordinata, finchè non
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essere utili al Paese, bisogna che sieno anche convenienti. Ora il chiedere agli Stati alleati che sia abolito l'articolo 18 della convenzione del
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, vedrà come l'aggio dipenda dalle condizioni del paese e non da altro. Per ora io prego la Camera a volere votar la Convenzione quale ce l'ha presentata
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carichi! Un altro paese della lega latina prese in più benevola considerazione l'idea della
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moneta che affligge il loro paese. Quest'angustia si era verificata specialmente in Isvizzera e in Francia per il fatto della Convenzione del 1893, la
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l'agevolare ai nostri alleati la circolazione delle piccole monete d'argento nel loro paese, è un mezzo efficace per conservare favorevole l'opinione
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evidente che troppa circolazione di questi spezzati si utilizzerebbe a questo intento e finirebbe per esservene angustia nell'interno del paese.
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Ho piena fiducia e speranza nella grandezza economica del mio paese, credo che potremo sopportare all'uopo questo e altri pericoli, ma oggi non
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argento sarebbero tali, che riterrei un cattivo affare per il nostro Paese il denunziare con quest'atto l'Unione monetaria latina. Ma ora si tratta
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attende il Paese.
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Dal luglio in poi non abbiamo più fatto nulla: ed io vi chiedo quale impressione debba fare al paese questa nostra smania di lunghe vacanze.
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Dunque, dicevo, al Paese premerà poco se egli sarà un po' più conservatore o un po' più liberale; ma chiede che il Governo di galantuomini voglia
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Accademia della crusca
